L’ISIS in piena Parigi


L’ISIS in piena Parigi


GIUSEPPE SACCO



La strage di Venerdi 13 rivela l’esistenza di un gruppo militare jihadista ben organizzato sul territorio francese

 

Se le notizie che si hanno alle 9,45 di Sabato mattina sono esatte, sembra di poter dire che le misure di sicurezza prese allo Stade de France, dove era presente Hollande, hanno funzionato. Se infatti è vero che le esplosioni sono avvenute fuori dallo Stadio, e che erano dovute a 3 o 4 terroristi che hanno fatto brillare le proprie cinture esplosive, uccidendo se stessi più forse un’altra persona,  significa che essi non sono riusciti a entrare nello Stadio, dove avrebbero potuto fare una strage molto peggiore di quella perpetrata nella Sala concerti Bataclan.

Insomma mi pare che dove le misure di sicurezza c’erano, perché c’era Hollande, l’attentato è fallito.

La vera tragedia è stata nella sala concerti, dove evidentemente non c’erano adeguate misure di sicurezza. Se poi fosse confermato che i 4 terroristi che hanno fatto la strage al Bataclan erano gli stessi che – prima di entrare nella sala – hanno sparato sulla gente seduta ai tavoli sul marciapiedi davanti a due caffè e ad una pizzeria, significherebbe che le misure di sicurezza erano meno che zero. Sarebbero bastati due poliziotti, che in Francia sono sempre fortemente armati, perché ci fosse un conflitto a fuoco fuori della sala concerti, il che avrebbe probabilmente impedito ai terroristi di entrate, oppure drasticamente ridotto il numero della vittime.

Che i terroristi del Bataclan fossero gli stessi che hanno sparato sui clienti dei caffè, sembra confermato dal fatto che secondo i primi comunicati ufficiali i terroristi uccisi sarebbero in tutto 8.

Comunque si tratta di un attacco in piena regola, molto più grave di quello a Charlie Hebdo, non solo per il numero delle vittime, ma perché mostra un salto di qualità nell’organizzazione terrorista. Per mettere 8 0 10 uomini sulla linea di fuoco, con armi da guerra, in un paese già in allarme, vuol dire che dietro c’è un’organizzazione di alcune decine di persone, ben installate sul territorio. Non si tratta insomma di “cani sciolti”. Tutto al contrario, si tratta di di un gruppo militare jihadista ben organizzato.

Interessante è, a questo proposito, la ricostruzione e la cronologia degli avvenimenti fatta da “Le Monde”:

Vers 21h : Dans un premier temps, trois explosions ont retenti à proximité du stade de France, en l’espace de quelques dizaines de minutes. Elles auraient fait au moins quatre morts, dont au moins deux assaillants.

21h15 : Ensuite, ce sont deux bars et restaurant parisiens qui ont été frappés : Le Carillon, rue Alibert, et Le Petit Canboge, rue Bichat. Ces deux attaques, menées par des hommes en voiture, qui ont mitraillé les passants et les personnes en terrasse, ont fait au moins 14 morts et une dizaine de blessés graves.

 21h30 : C’est ensuite l’attaque du Bataclan, où quatre hommes sont entrés dans la salle bondée, où se tenait un concert, et tiré dans la foule. C’est cette action qui a fait le plus de victimes, au moins 80 morts et de très nombreux blessés.

 21h45 : Ces assaillants ou d’autres ont ensuite frappé en se déplaçant, au McDonald’s de la rue du Fabourg-du-temple et rue de la Fontaine-au-Roi, faisant cinq morts et 8 blessés graves.

21h55: Enfin, au croisement de la rue Faidherbe et de la rue de Charonne, un homme a tiré sur la terasse d’un café, faisant 19 victimes et 14 blessés graves.

00h25 : Au Bataclan où se trouvent toujours des assaillants, la brigarde de recherche et d’intervention (BRI) donne l’assaut. un terroriste est abattu, trois autres se seraient fait sauter avec leur ceinture d’explosifs.

Si potrebbe probabilmente supporre che l’attacco (fallito) allo Stadio fosse solo una mossa diversiva e che i veri obiettivi fossero fin dall’inizio il Bataclan e i caffè vicini. Le Monde, poi, sembra suggerire che, nelle tre ore che passano tra l’entrata dei terroristi nel Bataclan, e l’assalto della polizia, i terroristi siano potuti entrare ed uscire dal locale, dato che nei primi venticinque minuti dopo aver preso il controllo del Bataclan ci sono anche gli assalti al McDonald e al caffè della rue Faidherbe, con altri 24 morti. In questo senso va anche l’informazione, sempre di fonte “Le Monde”, che un altro terrorista sarebbe stato abbattuto, o so darebbe fatto saltare, in una strada vicina al Bataclan.

In conclusione, tutto lascia pensare che si tratti di un’azione non solo “preparata minuziosamente” – come afferma lo stesso (per il momento presunto)

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comunicato di rivendicazione dell’ISIS -, ma anche condotta da un gruppo militare molto più largo degli otto o dieci terroristi suicidi direttamente coinvolti nell’azione, che poteva contare su un gruppo di supporto, ben strutturato e probabilmente dotato di una base nella stessa Parigi. E quindi capace di colpire parecchi la capitale francese in più punti contemporaneamente, secondo una articolazione tra obiettivi principali, secondari e tattici.

 

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