Pollice verso
Se Giuseppe Englaro riuscirà a rifiutare ciò che gli verrà offerto ora che è riuscito a portar via il corpo della propria figlia dall’insanguinata arena mediatica, egli si eleverà al livello della propria tragedia. E potrà essere considerato, nonostante i vili applausi che gli sono stati scagliati addosso dal partito del “pollice verso”, un punto di riferimento morale per quanti cercano di resistere all’avvento di una barbarica società post umana.
Gli applausi, purtroppo assai nutriti, che hanno accolto l’annuncio della morte di Eluana Englaro, hanno gettato uno squarcio di luce vivissima e crudele sulla situazione “sportiva” dell’Italia. Ha vinto il partito del pollice verso, e il pubblico del circo ha avuto il sangue che chiedeva. La ricerca delle emozioni forti è stata dunque soddisfatta. E chi apprezza questo tipo di brivido lo ha ottenuto senza dover neanche pagare il biglietto. Lo spettacolo era gratuito, offerto dalla morbosa attenzione dei media, ed accompagnato da un coro di clowns politico-intellettuali, la cui performance, in questo tipo di occasioni, non ha eguali al mondo.
La morte della povera Eluana – avvenuta in prime time, subito prima di cena, perfetta per l’ora di massimo ascolto televisivo – ha concluso la serata di tutti quelli che sono troppo furbi per andare di persona a bruciare vivo un ragazzo indiano, ma che vanno volentieri alla ricerca di questo tipo di spettacoli. Immaginiamo che abbiamo dormito meglio del solito, la notte successiva. Anche la situazione “storica” della società in cui viviamo è uscita meglio chiarita da questa vicenda. L’intellettuale americano Francis Fukuyama, che era stato deriso quando pubblicò un articolo sulla “fine della storia”, ebbe a precisare successivamente che egli si riferiva alla storia della società umana. La storia è destinata a continuare, spiegò, ma d’ora in poi sarà la storia della società “post umana”, le cui caratteristiche non possiamo prevedere, ma che sarà diversa da quella dei millenni precedenti, e soprattutto da quella degli ultimi duemila anni. Perché gli scienziati sono ormai vicini a dominare le basi naturali della vita, e l’evoluzione naturale, che dura da quando è comparsa la vita, è stata già sostiuita dall’evoluzione artificiale.
Davanti alla Clinica “La quiete”, la plaudente gazzarra del partito del “pollice verso” ci ha però – in quest’alba di nuovo millennio che non finisce più di spaventare – aiutato a chiarire qualcuno dei caratteri imprevisti, e francamente avvilenti, della società postumana. Le folle anonime che la popolano sembrano infatti evocare un passato che si credeva superato, e rassomigliano in maniera sorprendente alle plebi straccione del mondo pagano. Come se ci fosse un ritorno al passato, dominato dagli istinti più bestiali, anziché l’evoluzione verso un mondo diverso, dominato dalla scienza.
Di interesse più meschino e spicciolo, ma più diffuso, è invece l’istantanea che questi applausi hanno scattato sulla situazione “politica” dell’Italia, e non solo di essa. Perché è chiaro che gli applausi per la morte di Eluana Englaro erano anche applausi per il partito che riuscirà ad impadronirsi di Beppino Englaro, del suo dolore, della sua tragedia, per utilizzarne a fondo il “valore” elettorale. Perché solo gli ingenui non vedono quanto “valga” oggi quest’uomo che, persa – a torto o a ragione, non importa – ogni speranza per la propria figlia, ha combattuto con tutta la forza del suo amore per porre termine a quello che gli appariva ormai come un inutile e devastante strazio. E non solo per quella che era stata sua figlia, ma anche per la donna viva che è sua moglie. Solo gli ingenui – e i sentimentali che in questa tragica figura vedono soprattutto il padre e il marito – non vedono quanto valga, nella società postumana e nel circo della politica-spettacolo, Beppino Englaro.
Lo vedono invece benissimo quelli che attorno a lui stanno montando “une grosse affaire”, “a big deal”, per dirla nel linguaggio della power élite transnazionale cui essi cercano di identificarsi per strappare una fetta di potere in Italia, e magari un po’ anche fuori dell’Italia. Ed infatti già circolano a Roma le voci di una candidatura del padre di Eluana nelle liste di un partito laicista non nuovo ad analoghi episodi di sciacallaggio. E dalle cui file provengono probabilmente gli atroci apparsi di Udine. Per evitare questa ulteriore caduta, c’è solo da sperare nella forza e nella determinazione che ha dimostrato negli anni questo padre che è riuscito infine a pietosamente portare via il corpo della propria figlia dall’insanguinata e feroce arena mediatica. C’è solo da sperare che egli la ponga, questa forza e questa determinazione, a resistere alle profferte che gli verranno – anzi gli stanno già venendo – perche egli spenda su un altro tavolo la popolarità così dolorosamente ottenuta. E ci riuscirà, Beppino Englaro cesserà di essere un uomo travolto da una tragedia più grande di lui, un uomo trovatosi casualmente al centro del dramma di una intera società.
Se ci riuscirà, egli si eleverà al livello della propria tragedia. E potrà essere considerato – nonostante i vili applausi che gli sono stati scagliati addosso dal partito del pollice verso – un punto di riferimento morale per quanti cercano di resistere all’avvento di una barbarica società post umana.
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