Ci sono fasi storiche, osserva Montesquieu nelle sue “Considerazioni sulle cause della grandezza e decadenza dei Romani” in cui alcuni paesi diventano eccezionalmente pericolosi per i propri vicini. E’ il caso, ad esempio, dei paesi in preda ad una guerra civile, dove non ci si scontra armée contre armée, ma faction contre faction, sicché alla […]
L'astensione ha significato politico. Non si può ignorarla
Ha un senso l’astensione? – Il fatto che le elezioni siciliane abbiano visto una partecipazione inferiore al 50 per cento ha suscitato, sui giornali e nella classe politica, preoccupazioni assai gravi. e si sono sprecate le riflessioni catastrofiche sul destino che aspetterebbe la democrazia italiana qualora un simile tasso di astensionismo si dovesse verificare anche […]
Domanda – Professore, lei che segue l’America con estremo interesse, come fosse la sua seconda patria, ci può dire qualcosa sulla sostanza di questa interminabile campagna elettorale ? Su quali punti principali è avvenuto lo scontro decisivo tra i due candidati? Giuseppe Sacco – L’America è stata effettivamente il mio primo amore. E non tanto perché da […]
Il completamento della sua "Agenda" gode di un largo e ragionato consenso, ma la corsa al "Monti bis" è patetica e assai poco dignitosa
Il governo Monti, nei dieci mesi della sua vita, non ha certo risolto tutti i problemi dell’Italia, ed ha pure tollerato che l’Agenzia delle Entrate facesse la faccia feroce sempre con gli stessi, i contribuenti più poveri e tartassati. Ed è anche indubbio che abbia dimostratouna seria incapacità diplomatica nel caso dei nostri marò, che […]
I problemi dei vari paesi sono simili , ma non identici. Di veramente globale c'è solo la crisi.
Un problema – o un’occasione – può definirsi “mondiale” quanto, pur essendo comune a tutti i popoli del mondo, può essere affrontato – o colta – anche in un quadro nazionale, regionale, o locale, comunque con un’azione a livello sub-mondiale. Un problema, o un’occasione, è globale quando richiede invece un’azione congiunta e coordinata di tutti […]
All’inizio della Depressione, più di un quinto degli Americani lavorava nelle aziende agricole ……. Poi è sopraggiunta una rivoluzione che ha preso sempre più forza nel corso del secolo: migliori sementi, migliori fertilizzanti, migliori tecniche agricole, e con esse una più diffusa meccanizzazione……
Il risultato di questi cambiamenti è stata la distruzione di occasioni di lavoro e di vita in campagna. Con la crescita dell’efficienza, la produzione aumentò più della domanda, e i prezzi crollarono bruscamente. E’ stato questo, più di ogni altra cosa, che ha portato ad una rapida diminuzione del reddito …
La crisi bancaria ha indubbiamente moltiplicato questi problemi, allargato e reso più profonda la svolta verso la catastrofe. Ma qualsiasi analisi del crollo finanziario deve prendere le mosse da ciò che ha innescato la reazione a catena.
Joseph E. Stiglitz, The Book of Jobs, 2012
Due crisi a confronto E’ comune consenso che la crisi degli anni trenta fu resa esplosiva dal fatto che ad essa si reagì con politiche restrittive anziché con una politica espansiva attraverso immissioni di liquidità nel mercato, come invece è avvenuto nella crisi attuale. Ciò starebbe a confortare le scelte delle autorità americane nel primo […]
Lo si scopre solo dopo aver comprato
Molta della crescente arroganza tedesca di questi ultimi tempi è fondata – non è una grande scoperta – sul fatto che la media potenza nata (a gran rinforzo di aiuti pagati da tutta l’Europa) dalla fusione della Germania Ovest con la DDR è l’unica al mondo la cui industria riesce a tener testa a quella […]
La pessima qualità del personale politico italiano è – impossibile negarlo – la vera causa di tutti i problemi economici del nostro paese. Ed è chiaro che, se si fosse voluto evitare che il Parlamento che uscirà dalle prossime elezioni finisca per segnare una ulteriore – e a questo punto probabilmente irrimediabile – caduta qualitativa […]
L'orrore va guardato in faccia
Guerra civile o lotta contro terroristi infiltrati ? La discussione terminologica su come definire la tragedia siriana sarebbe ridicola e insulsa – basta pensare che a sostegno della tesi di Damasco è intervenuto persino Beppe Grillo – se non fosse il segno di una leggerezza che, data la tragedia che si svolge tra Latakya, Homs […]
A mixed feeling, something in between physical fear and aristocratic despice is inevitable, when one lives in fragile Venice and a menacing brutal monster enters the Canal Grande, offering the narrow strees and the delicate mosaics that pave its churches and palaces to the newly enriched masses of global tourism.