Punire l’Italia per educare tutti


Punire l’Italia per educare tutti


GIUSEPPE SACCO




Abbiamo al governo un Movimento i cui seguaci sarebbero 11 milioni, sarebbero giovani, moderni e "wired". Usano la rete - si dice - come uno strumento per una democrazia di tipo nuovo. Quando sono in piazza gridano volentieri "onestà, onestà", ma quando sono "on line" non sembrano capaci di abbandonare le peggiori abitudini degli Italiani

C’è stato, in coincidenza col dibattito in corso al Parlamento europeo a proposito del copyright, un elemento che forse avrebbe dovuto suscitare interesse dell’opinione pubblica italiana. E è stato il fatto che la compagnia Wikipedia, ritenendosi danneggiata dalla nuova regolamentazione messa in atto o che sta per essere messa in atto da Bruxelles, ha minacciato di sospendere un servizio che molti trovano assai utile.

E per inviare un concreto segnale di avvertimento, per far comprendere agli eurodeputati e agli euro burocrati che fa sul serio, ha cominciato col bloccare il servizio lingua italiana. Chi non conosce le lingue estere, e comunque chi si interessa di questioni abbastanza specificamente “nazionali” da avere siti Wikipedia nella sola lingua italiana, sarà tagliato fuori fino a quando non verrà presa una decisione ritenuta soddisfacente.

Perché mai, potrebbe chiedersi un lettore Italiano ed ingenuo, è stato proprio il pubblico italiano ad essere scelto per subire questa esemplare punizione? L’Italia è dunque diventata, nell’Unione Europea, quello che gli inglesi chiamerebbero un “whipping boy”, il disgraziato bambino che veniva frustrato sotto gli occhi di un principino che avesse commesso qualche marachella, tanto per fargli vedere e fargli capire quanto grave fosse stato il suo poco reale comportamento? È una possibile interpretazione, specie se si pensa al personale di scarto e ai personaggi discreditati che abbiamo sempre mandato a Bruxelles e a Strasburgo. Ma non è probabilmente la spiegazione vera, come fè acile capire se si è anche un po’ familiari con la ricerca su internet.

Wikipedia, come non tutti sanno, ma come tutti dovrebbero sapere, è un servizio completamente gratuito, i cui contenuti sono – certo – fortemente discutibili e da prendere cum grano salis, ma che alla fine quasi tutti utilizzano. In cambio di questo servizio, viene richiesto solo un contributo volontario e sporadico, un contributo che gli Italiani pare non versino mai. Da parecchi mesi infatti, quando si apriva una pagina Wikipedia in lingua italiana, si poteva leggere, pubblicato in maniera che fosse visibile ma ben distinta dal contenuto della pagina stessa, una nota in cui si precisava la scarsezza d tali contributi volontari da parte italiana, ed un invito a contribuire secondo le proprie possibilità e secondo il proprio giudizio sul valore del servizio ottenuto.

Evidentemente, non molti ci sono dimostrati sensibili a questo appello, né alla opportunità di porre termine a questa situazione, pur chiaramente continuando ad apprezzare l’utilità di questa particolare “enciclopedia on-line”. Il che non può certo sorprendere dato il clima generale che domina nel nostro paese, la tendenza generale a far prevalere l’interesse privato su quello collettivo, il principio del “prendi i soldi e scappa”. E’ quindi non senza una buona ragione che i curatori di questa enciclopedia e di questo servizio abbiamo scelto proprio l’Italia per dare un segno della propria forza, e al tempo stesso per mandare un avvertimento in corpore vili all’intera comunità mondiale di coloro che usano la rete come uno strumento tra gli altri per fare ricerca ed informazione.

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