La Costituzione di chi vota “SI”. La Costituzione di chi vota “NO”
Domenica si voterà per il referendum costituzionale ed io che voto “SI” non posso mancare di esprimere le ragioni di questa mia scelta. Così come ritengo mio dovere esprimere il mio giudizio e l’analisi delle motivazioni di chi vota “NO”.
Altrettanto importante, se non di più, è la riduzione dei poteri delle Regioni e la loro restituzione allo Stato. Irrazionalità assurde, come l’impossibilità di accesso alle cure mediche se ci si ammala fuori dal territorio regionale, vengono così corrette, e con esse gli sprechi e le malversazioni di una pletora di personaggi pseudo-politici che vivono attorno alle fazioni in lotta per mettere le mani sul bilancio delle regioni.
La Costituzione della Repubblica, se Domenica il nuovo testo verrà approvato, sarà quindi non solo una riforma in sé, ma anche un potente strumento di ulteriori riforme.
Naturalmente, molti di coloro che voteranno “NO” sono dei poveracci che credono di essere “fichi”, più qualche vecchio trombone spompato che sogna ritorni impossibili. Ma esiste un “nucleo duro” pseudo-intellettuale tra coloro che votano “No”- E questi personaggi sostengono di voler difendere la Costituzione quale essa è stata scritta dai padri fondatori della Repubblica. Ma in realtà ad essi quella Costituzione non interessa affatto. Ciò che essi voglio difendere con le unghie e con i denti è la cosiddetta “costituzione materiale”, cioè la situazione effettiva in cui si trovano i cittadini della Repubblica a seconda del loro grado di inserimento nel sistema di potere.
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